domenica 8 luglio 2012

Land! #AntWork012 . Francesco Baldi e Vincenzo Malara


Ecco il progetto preparato per l'edizione 2012 di AntWork
vi presento le mie fotografie e la loro reinterpretazione in un racconto scritto su misura dallo scrittore modenese Vincenzo Malara .
The Promised Land, fotografie di Francesco Baldi (Parma, 1989) , Remix, testi di Vincenzo Malara (Modena, 1981)
A partire da questa serie di 9 fotografie, Vincenzo Malara scriverà alcuni testi sviluppandone le
suggestioni.

Promised land, è la meta di un viaggio, un viaggio metaforico lungo una strada sconosciuta la
cui fine rappresenta la tanto cercata terra promessa. Promised land ideologicamente diventa
l’ossessione di ogni viaggiatore per la ricerca, anche per chi non sa di essere tale, per coloro la cui
terra promessa è identificata nella familiarità dei luoghi in cui vivono e nelle loro azioni routinarie,
o semplicemente per chi la sogna e vi identifica ogni obiettivo. 
(Francesco Baldi)











Il vento e gli spettri

Soffiava uno strano vento su quelle colline sonnolenti. Un vento che tormentava ogni cosa: la terra, l’aria e i pensieri. Forse anche le coscienze. Quel soffio invisibile sembrava affliggere soprattutto un paese desolato, Montesilenzio. Un paese che molti vecchi di quei luoghi credevano amico dei fantasmi. “Passano di qua quando vogliono e poco dopo accade ciò che deve accadere”, sussurravano a chi voleva saperlo. Vero o no che fosse, quando quello strano vento agitava come mani cadaveriche i rami degli alberi le strade di Montesilenzio diventavano ancora più spettrali. Vuote come se in quel nulla si nascondesse qualcosa di vivo. “Non è una folata come le altre. Lo senti quando il suo suono assomiglia allo stridere dei fantasmi”, confidavano ancora gli anziani ai curiosi più curiosi. Ed è certo che per dire quelle cose di prove ne avevano. In principio era toccato ai figli di Paride Montini. Fratello e sorella che odiavano la campagna quanto loro padre l’amava. Entrambi volevano scappare in città. I loro vestiti apparivano ridicoli a quegli occhi di paese che avevano come riferimento solo un passato che era allo stesso tempo presente e futuro. Lidia e Giovanni furono trovati morti in un pozzo con gambe e braccia spezzate nemmeno un’ora dopo che il vento era fuggito via. I fantasmi nell’aria si portarono via anche Leone Vannini, un operaio che nel tempo libero amava dipingere murales estrosi. Il vento gridò e il corpo di Leone fu rinvenuto due giorni dopo nella sua vasca da bagno. L’uomo era annegato. Annegato dentro della vernice gialla. L’ultima a morire era stata l’ottantenne Nerina Montagnoli. Gli spettri vennero in visita a Montesilenzio mentre la donna percorreva affannosamente il sentiero verso casa dopo le compere alla bottega. Forse accelerò troppo il passo o forse fu troppo lo spavento, ma un infarto accoltellò il suo cuore. Gli abitanti di Montesilenzio non se lo confidavano mai, ma quasi tutti pregavano o tenevano gli occhi sbarrati quando il vento passava. Solo Gioele, l’unico bimbo nato in paese negli ultimi 5 anni, si accostava al vetro curioso per cercare di vedere qualcosa. E quando finalmente l’alito spettrale se ne andava giurava sempre a suo padre e a sua madre di avere visto un uomo senza volto. Un uomo i cui passi si perdevano nel vuoto.                 
                                                                                                                                        Vincenzo Malara







#AntWork012

Appena concluso il week end inaugurale di AntWork 2012 
Land! Terra.
Promised Land
mi ritrovo a scrivere per ringraziare tutti,
tutti coloro che hanno organizzato, 
tutti coloro che hanno partecipato
e coloro che sono venuti e che andranno a fare un giro a Reggio Emilia.
grazie per l'evento unico e magnifico.




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