mercoledì 5 dicembre 2012

.mountains, clouds and hiking boots.

Appunti di montagna,
solo una piccola parte,
il resto è troppo lungo da raccontare,
il resto va vissuto e visto di persona.
















summer 2012
val di fassa, val di fiemme
Italy
© Francesco Baldi

follow me:

sabato 8 settembre 2012

.Buskers'12.

Ferrara-agosto2012
 a short photographic summary.


 






























©Francesco Baldi
















mercoledì 29 agosto 2012

.Collaborazioni.

In attesa dei nuovi progetti in preparazione continuo e presento la fortunata collaborazione artistica con il talentuoso scrittore Vincenzo Malara,
ecco a voi il suo nuovo racconto ispirato ad un mio scatto:






(©Francesco Baldi)




"Sentivano sbattere. Sentivano urlare. Sentivano corpi scagliarsi contro altri corpi. Non sapevano chi ci fosse oltre quella porta a vetri ma i riflessi della luce venivano tagliati a fette da movimenti agili e imprendibili. Non c’erano parole ma soltanto lamenti di disperazione e ansimi fuori controllo. Nessun vincitore e nessun sconfitto. Entrambi là dentro sembravano in piena forma e decisi ad annullare l’altro. O almeno era quello che Zoe ed Elia immaginavano nelle loro menti, accucciati dietro un angolo poco lontano da quell’uscio illuminato. Il quartiere era desolato. Tutti erano andati in spiaggia ad ammirare i fuochi d’artificio di Ferragosto. Anche Zoe ed Elia erano là. O almeno per i loro genitori. Ma la bambina e il bambino erano sgattaiolati via tra la folla e le mamme e i papà erano certi fossero li intorno da qualche parte. La pelle scottava per colpa del sole e la giornata di mare li aveva esauriti come al solito, ma ora la paura e il mistero avevano annullato tutto il resto. Improvvisamente la danza violenta dietro al vetro si arrestò . Come se un arbitro invisibile avesse fischiato la fine. Un’ombra più alta dell’altra aveva alzato una mano. Impugnava qualcosa di appuntito. Un coltello. Né Zoe né Elia lo confidarono all’altro. Bisognava rimanere in silenzio. Ma il pensiero era stato lo stesso. Avevano solo sette anni ma sapevano già cosa era in grado di uccidere e cosa no. Un coltello. L’arma si scaraventò contro l’altra ombra. Nessun urlo disperato. Nessun dolore lancinante tradotto in convulsioni incontrollabili. Come se quello fosse il copione. La mano si alzò e si abbassò per un numero imprecisato di volte sul corpo della vittima. Gli sguardi di Zoe ed Elia seguirono quel movimento secco e preciso come ipnotizzati. Nessuno dei due bimbi si mosse. I loro pantaloncini corti si bagnarono di piscio. La figura oltre la porta finì quello che doveva finire. La luce che filtrava dal vetro avvolgeva ogni mossa e la proiettava all’esterno in un’infinità di fasci diversi. Fasci  che si ingoiavano a vicenda. Un solo suono nel silenzio del quartiere senza vita. Il sibilo della lama che trapassava ripetutamente la stoffa dei vestiti. L’ombra si fermò e abbassò il viso sul corpo disteso in terra. Per controllare se respirasse ancora. Era morto. Zoe tirò Elia per la maglietta e fece segno di seguirla. L'amico non si mosse. La bambina corrucciò le labbra nervosamente e strattonò con più foga. Era lei la più forte tra i due bambini ma non poteva saperlo. Forse lo avrebbe compreso una volta adulta. Elia strisciò finalmente un passò. I visi dei due bambini erano rigati di lacrime. I fuochi d’artificio esplosero nella notte sulla spiaggia. E il loro stridore coprì il tam tam della corsa dei due amici attraverso le viuzze del quartiere. I genitori se li ritrovarono vicino senza nemmeno che si fossero accorti veramente della loro fuga. Quando l’ultimo razzo si spense nel cielo anche il vetro della porta non sprigionava più singhiozzi di terrore. E tutto era tornato buio."
(Vincenzo Malara)


domenica 8 luglio 2012

Land! #AntWork012 . Francesco Baldi e Vincenzo Malara


Ecco il progetto preparato per l'edizione 2012 di AntWork
vi presento le mie fotografie e la loro reinterpretazione in un racconto scritto su misura dallo scrittore modenese Vincenzo Malara .
The Promised Land, fotografie di Francesco Baldi (Parma, 1989) , Remix, testi di Vincenzo Malara (Modena, 1981)
A partire da questa serie di 9 fotografie, Vincenzo Malara scriverà alcuni testi sviluppandone le
suggestioni.

Promised land, è la meta di un viaggio, un viaggio metaforico lungo una strada sconosciuta la
cui fine rappresenta la tanto cercata terra promessa. Promised land ideologicamente diventa
l’ossessione di ogni viaggiatore per la ricerca, anche per chi non sa di essere tale, per coloro la cui
terra promessa è identificata nella familiarità dei luoghi in cui vivono e nelle loro azioni routinarie,
o semplicemente per chi la sogna e vi identifica ogni obiettivo. 
(Francesco Baldi)











Il vento e gli spettri

Soffiava uno strano vento su quelle colline sonnolenti. Un vento che tormentava ogni cosa: la terra, l’aria e i pensieri. Forse anche le coscienze. Quel soffio invisibile sembrava affliggere soprattutto un paese desolato, Montesilenzio. Un paese che molti vecchi di quei luoghi credevano amico dei fantasmi. “Passano di qua quando vogliono e poco dopo accade ciò che deve accadere”, sussurravano a chi voleva saperlo. Vero o no che fosse, quando quello strano vento agitava come mani cadaveriche i rami degli alberi le strade di Montesilenzio diventavano ancora più spettrali. Vuote come se in quel nulla si nascondesse qualcosa di vivo. “Non è una folata come le altre. Lo senti quando il suo suono assomiglia allo stridere dei fantasmi”, confidavano ancora gli anziani ai curiosi più curiosi. Ed è certo che per dire quelle cose di prove ne avevano. In principio era toccato ai figli di Paride Montini. Fratello e sorella che odiavano la campagna quanto loro padre l’amava. Entrambi volevano scappare in città. I loro vestiti apparivano ridicoli a quegli occhi di paese che avevano come riferimento solo un passato che era allo stesso tempo presente e futuro. Lidia e Giovanni furono trovati morti in un pozzo con gambe e braccia spezzate nemmeno un’ora dopo che il vento era fuggito via. I fantasmi nell’aria si portarono via anche Leone Vannini, un operaio che nel tempo libero amava dipingere murales estrosi. Il vento gridò e il corpo di Leone fu rinvenuto due giorni dopo nella sua vasca da bagno. L’uomo era annegato. Annegato dentro della vernice gialla. L’ultima a morire era stata l’ottantenne Nerina Montagnoli. Gli spettri vennero in visita a Montesilenzio mentre la donna percorreva affannosamente il sentiero verso casa dopo le compere alla bottega. Forse accelerò troppo il passo o forse fu troppo lo spavento, ma un infarto accoltellò il suo cuore. Gli abitanti di Montesilenzio non se lo confidavano mai, ma quasi tutti pregavano o tenevano gli occhi sbarrati quando il vento passava. Solo Gioele, l’unico bimbo nato in paese negli ultimi 5 anni, si accostava al vetro curioso per cercare di vedere qualcosa. E quando finalmente l’alito spettrale se ne andava giurava sempre a suo padre e a sua madre di avere visto un uomo senza volto. Un uomo i cui passi si perdevano nel vuoto.                 
                                                                                                                                        Vincenzo Malara







#AntWork012

Appena concluso il week end inaugurale di AntWork 2012 
Land! Terra.
Promised Land
mi ritrovo a scrivere per ringraziare tutti,
tutti coloro che hanno organizzato, 
tutti coloro che hanno partecipato
e coloro che sono venuti e che andranno a fare un giro a Reggio Emilia.
grazie per l'evento unico e magnifico.




domenica 6 maggio 2012

.only way.




©Francesco Baldi
Flickr








lunedì 5 marzo 2012

.colline.






Hasselblad 500 C/M
kodak tri-x 400










lunedì 6 febbraio 2012

Lettori fissi